giovedì 20 novembre 2014
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Cari fratelli e sorelle, sono lieto di incontrarmi con voi, che svolgete la vostra opera al servizio della FAO, questa importante Organizzazione delle Nazioni Unite. Vi saluto tutti con affetto ed auguro a ciascuno di vivere in armonia con quanti vi sono accanto in famiglia, e in ogni ambito in cui si svolge la vostra vita quotidiana. Mediante il vostro lavoro, spesso nascosto ma prezioso, voi venite a contatto con i vari eventi ordinari e straordinari finalizzati alla promozione delle politiche produttive nel settore agricolo e alla lotta alla malnutrizione. In particolare, avete la possibilità di accostare le problematiche e le sofferenze di quelle popolazioni che hanno il diritto di veder migliorare le loro condizioni di vita. Vi ringrazio per il vostro servizio in questa realtà internazionale, che si pone l’obiettivo di ridurre la fame cronica e sviluppare in tutto il mondo i settori dell’alimentazione e dell’agricoltura. So che avete uno spirito di solidarietà e di comprensione verso tutti e che sapete andare oltre le carte, per scorgere al di là di ogni pratica i volti spenti e le situazioni drammatiche di persone provate dalla fame e dalla sete. L’acqua non è gratis, come tante volte pensiamo. Sarà il grave problema che può portarci ad una guerra. In ogni ambiente pubblico e istituzionale, soprattutto nel vostro, c’è tanto bisogno di persone che si distinguano non soltanto per la professionalità, ma anche per un senso spiccato di umanità, di comprensione e di amore. Vi invito ad essere premurosi e solidali verso i più deboli, sull’esempio di Gesù che si è caricato delle sofferenze e dei mali dell’umanità, a non scoraggiarvi di fronte alle difficoltà, e ad essere sempre pronti a sostenervi gli uni gli altri e così guardare al futuro con speranza. Il vostro lavoro nascosto guarda alle persone - uomini, donne, bambini, nonni, nonne – persone affamate. E, come ho detto recentemente, queste persone non ci chiedono altro che dignità. Ci chiedono dignità, non elemosina! Questo è il vostro lavoro: aiutare perché arrivi loro la dignità. Vi assicuro la mia preghiera e chiedo a ciascuno di voi di pregare per me e per il mio servizio. Grazie!
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