mercoledì 31 agosto 2016
​Papa Francesco nel suo messaggio al Congresso dei cardiologi: serve uno sguardo di particolare intensità ai più emarginati perché anche a loro giungano cure e assistenza.
Papa ai cardiologi: cure anche ai più poveri
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«Avere uno sguardo di particolare intensità ai più poveri, ai più disagiati ed emarginati perché anche a loro giungano le vostre cure, come anche l'assistenza e l'attenzione delle strutture sanitarie pubbliche e private». È la richiesta che Papa Francesco ha rivolto a tutti i medici del mondo, rappresentati alla Fiera di Roma, dove si è recato per portare il suo saluto ai 35mila cardiologi che stanno partecipando in questi giorni al Congresso mondiale annuale della Società Europea di Cardiologia. Le cure mediche e il sistema sanitario, sia pubblico che privato, non escludano dal loro imprescindibile compito i più poveri e quanti non possono permettersi di pagare cure mediche: «Dobbiamo lottare - ha sottolineato Papa Francesco - perché non ci siano più scartati in questa cultura dello scarto che ci viene proposta». «Non ci siano scartati nella vita umana», ha aggiunto a braccio Papa Francesco.In un altro dei passaggi fondamentali del breve discorso rivolto ai medici Papa Francesco si è soffermato sulla necessità di allontanare le tossine che avvelenano la verità: «Guai a lasciarsi vincere dalla tentazione di soffocare la verità». «Sappiamo - ha sottolineato Papa Francesco - che anche lo scienziato nella sua scoperta non è mai neutrale. Egli porta la sua storia, il suo modo di essere e di pensare. Per ognuno esiste la necessità di avere una sorta di purificazione che, mentre allontana le tossine che avvelenano la ragione nella sua ricerca di verità e di certezza, induce a guardare con maggior intensità all'essenza delle cose. Non possiamo negare, infatti, che la conoscenza anche la più precisa e scientifica ha bisogno di progredire facendo le domande e trovando le risposte sull'origine, il senso e la finalità della realtà, uomo incluso». Papa Francesco ha messo in guardia i medici ricordando che con la loro "preziosa attività" contribuiscono "a guarire il corpo malato e, al tempo stesso, avete la possibilità di verificare che ci sono leggi impresse nella stessa natura che nessuno può manomettere ma solo scoprire, usare e ordinare perché la vita corrisponda sempre più alle intenzioni del Creatore. Per questo - è stata l'esortazione del Papa - è importante che l'uomo di scienza, mentre si misura con il grande mistero dell'esistenza umana, non si lasci vincere dalla tentazione di soffocare la verità».
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