mercoledì 16 marzo 2016
Papa Francesco all'udienza generale (TESTO) in piazza San Pietro si è soffermato sulla situazione dei "migranti di oggi" bloccati alle frontiere europee "che soffrono all'aria, senza cibo" e non possono entrare in Europa: "non sentono l'accoglienza". Il 3 ottobre la Giornata della memoria dei migranti morti in mare: il Senato approva la legge (P. Lambruschi)
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Per i migranti «tante porte sono chiuse»
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Non bisogna "chiudere la porta", e invece di fronte al dramma dei migranti "tante porte e tanti cuori sono chiusi": lo ha detto Papa Francesco all'udienza generale in piazza San Pietro, soffermandosi, in un passaggio pronunciato a braccio, sulla situazione dei "migranti di oggi", "che soffrono, che soffrono all'aria, senza cibo, e non possono entrare: non sentono l'accoglienza. A me piace tanto - ha detto Francesco - sentire le nazioni, i governanti che aprono il cuore e aprono le porte". Dopo il consueto giro in piazza San Pietro per salutare i pellegrini, Papa Francesco ha tenuto l'udienza generale. Si è dato lettura del libro del profeta Geremia (31, 3-4, 12-13)  e in particolare Papa Francesco nella catechesi si è soffermato sulla misericordia di Dio che abbraccia il popolo di Israele. «L’esilio era stata un’esperienza devastante per Israele. La fede aveva vacillato perché in terra straniera, senza il tempio, senza il culto, dopo aver visto il paese distrutto, era difficile continuare a credere alla bontà del Signore. Mi viene al pensiero, la vicina Albania» ha affermato Papa Francesco. «Anche noi possiamo vivere a volte una sorta di esilio, quando la solitudine, la sofferenza, la morte ci fanno pensare di essere stati abbandonati da Dio. E quanti nostri fratelli invece stanno vivendo in questo tempo una reale e drammatica situazione di esilio, lontani dalla loro patria, con negli occhi ancora le macerie delle loro case, nel cuore la paura e spesso, purtroppo, il dolore per la perdita di persone care! In questi casi uno può chiedersi: dov’è Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti? Quando cercano di entrare in una parte si vedono chiudere le porte» ha proseguito Papa Francesco.  «Il profeta Geremia ci dà una prima risposta. Il popolo esiliato potrà tornare a vedere la sua terra e a sperimentare la misericordia del Signore. È il grande annuncio di consolazione: Dio non è assente, neppure oggi, in queste drammatiche situazioni, Dio è vicino, e fa opere grandi di salvezza per chi confida in Lui. Non si deve cedere alla disperazione, ma continuare ad essere sicuri che il bene vince il male e che il Signore asciugherà ogni lacrima e ci libererà da ogni paura».
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