venerdì 8 gennaio 2016
Al via in India la causa di beatificazione per una novantina di cristiani uccisi nel 2008 nel più feroce massacro scatenato dai fondamentalisti indù nel Paese. Le vittime avevano rifiutato di convertirsi all’induismo.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il “via libera” dato all'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar per avviare la causa di canonizzazione della novantina di cristiani vittime delle violenze operate dagli estremisti indù a partire dal 25 agosto 2008 nel distretto di Kandhamal, parte dello Stato orientale di Orissa, è un atto di alto significato. Una iniziativa che – come segnalato dall'arcivescovo John Barwa - “è motivo di orgoglio per l'intera Chiesa, dato che indica come coloro che furono martirizzati per la fede non sono stati dimenticati”. “La loro morte sovente in circostanze disumane – ha sottolineato mons. Barwa - ha portato rinnovamento di vita e rinnovamento di fede e per questo tutti (i loro familiari) devono sentirsi orgogliosi”. Leggi l'approfondimento sabato 9 gennaio su Avvenire
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: