sabato 14 giugno 2014
​Il raduno delle Misericordie e dei donatori di sangue Fratres (video di P. Ciociola). (IL TESTO)
«Sono un Papa con un cuore di parroco» | GIORNATA MISSIONARIA «La gioia dell'evangelizzazione»
Il Papa: «Siate presenza che soccorre»
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"Di parole ne abbiamo sentite tante, quello che serve è l'operare vostro, l'avvicinarsi ai poveri come ha fatto Gesù". Invece, "troppe parole, troppe parole e poi non si fa niente. Questo è un rischio". Lo ha denunciato Papa Francesco interrompendo la lettura del discorso che stava rivolgendo a circa 60mila volontari delle Misericordie d'Italia e dei gruppi donatori di sangue Fratres in piazza San Pietro. "Alcuni - ha confidato - mi dicono: 'Che barbarità padre, che barbarità!'. E io rispondo loro: 'ma cosa fai tu per gli altri"". "Abbiamo a disposizione - ha spiegato Francesco - tante informazioni e statistiche sulle povertà e sulle tribolazioni umane. C'è il rischio di essere spettatori informatissimi e disincarnati di queste realtà, oppure di fare dei bei discorsi che si concludono con soluzioni verbali e un disimpegno rispetto ai problemi reali". Invece, "siamo tutti chiamati a lasciarci coinvolgere dai travagli umani che ogni giorno ci interpellano". "Bisogna - ha scandito il Papa - che le nostre parole, i nostri gesti, i nostri atteggiamenti esprimano la solidarietà, la volontà di non rimanere estranei al dolore degli altri, e questo con calore fraterno e senza cadere in alcuna forma di paternalismo".Secondo Francesco, "è quello che ha fatto Gesù: ha spalancato il suo Cuore alla miseria dell'uomo". "Il Vangelo - infatti - è ricco di episodi che presentano la misericordia di Gesù, la gratuità del suo amore per i sofferenti e i deboli". Così, "dai racconti evangelici possiamo cogliere la vicinanza, la bontà, la tenerezza con cui Gesù accostava le persone sofferenti e le consolava, dava loro sollievo, e spesso le guariva". "Sull'esempio del nostro Maestro, anche noi siamo chiamati a farci vicini, a condividere la condizione delle persone che incontriamo", ha concluso Francesco esortando i volontari che lo applaudivano: "Imitiamo Gesù: Egli va per le strade e non ha pianificato né i poveri, né i malati, né gli invalidi che incrocia lungo il cammino; ma con il primo che incontra si ferma, diventando presenza che soccorre, segno della vicinanza di Dio che è bontà, provvidenza e amore".​"Grazie a voi per tutto quello che fate", ha concluso il Papa. All'incontro hanno dato la propria adesione circa 400 associazioni con quasi 50mila confratelli, cui si aggiungono 320 gruppi Fratres con oltre 9.700 donatori. Il Papa, che è stato accolto con molto calore,  è giunto in piazza con una mezz'ora di ritardo rispetto all'orario indicato, un tempo che i presenti hanno impiegato cantando e pregando, tra i brani "Jesus Christ Superstar" e "Emanuele". Le Misericordie italiane festeggiano i 770 anni della fondazione, e durante il raduno la sala stampa ha pubblicato la nomina del cardinale Javier Errazuriz Ossa a inviato speciale al III Congresso apostolico mondiale della Misericordia, che si terrà a Bogotà dal 15 al 19 agosto. In Italia, ha spiegato il card. Betori, sono nate a Firenze, e la Toscana era in piazza anche con il vescovo di Prato, Franco Agostinelli, mentre l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori ha rivolto il saluto al Papa. Oggi la Confederazione riunisce oltre 750 Misericordie (arciconfraternite, confraternite e fraternite). Gli associati o aderenti sono circa 670.000. Più di centomila aderenti sono impegnati in opere di carità in tutta Italia. La Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia, trae origine dalla Federazione fondata nel 1899 a Pistoia, ove si svolse il Primo congresso nazionale delle Misericordie. Il primo presidente nazionale fu il conte Cesare Sardi di Lucca. L'attuale presidente è Roberto Trucchi. Nel novembre 1992 le Misericordie si riunirono, per la prima volta nella loro storia, in Convegno Mondiale a Firenze - città della sede principale - con la partecipazione di oltre 200 delegati provenienti da 40 Paesi. In questo raduno furono dati i primi passi per la costituzione dell'Unione europea delle Misericordie che trovò concordi sul progetto i rappresentanti delle Misericordie d'Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Principato di Monaco, Armenia, Bielorussia, Georgia, Lituania, Moldavia, Russia, Ucraina. A ricordare l'origine delle Misericordie è stato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze: "Antica espressione del laicato cattolico e ben radicate nel territorio italiano", le Misericordie d'Italia "sono impegnate a testimoniare il Vangelo della carità tra i malati, gli anziani, i disabili, i minori, gli immigrati e i poveri".
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