martedì 30 agosto 2016
La gioia della giovane Chiesa della Mongolia per il primo prete autoctono.
Festa per il primo prete della Mongolia
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Don Joseph Enkh è il primo sacerdote mongolo ed è stato ordinato domenica a Ulan Bator e ha celebrato la prima Messa nella Cattedrale della capitale della Mongolia. «Ringrazio il Signore – ha detto durante l’ordinazione – che mi ha chiamato a servirlo attraverso il sacerdozio. Sono anche grato a tutte le persone che mi hanno aiutato a rispondere a questa chiamata. Spero che ci siano presto altre vocazioni al Sacerdozio e alla vita consacrata tra i giovani della Mongolia». Il prefetto apostolico del Paese asiatico, monsignor Wenceslao Padilla, filippino, arrivato tra i primi missionari negli anni Novanta, ha detto di «confidare» che «il nuovo sacerdote sia fedele alla sua vocazione, prenda la sua croce giorno dopo giorno e segua sempre Cristo, in ogni circostanza della sua vita». «Il Signore – ha spiegato nell’omelia – ha reso possibile ciò che sembrava essere impossibile» invitando i fedeli «a continuare a confidare in Dio». Alla celebrazione hanno partecipato diversi esponenti del governo e del mondo diplomatico; era presente tra gli altri Dambajav, responsabile del monastero buddista di Dashi Choi Lin, che, come ricorda l’agenzia Fides raccontando l’evento, ha sottolineato i «buoni rapporti» esistenti con la Chiesa. «Impariamo da loro, e loro imparano da noi. Siamo felici che uno di noi mongoli sia diventato un prete in questa Chiesa». L’esponente buddista ha posto una stola di seta blu intorno al collo del sacerdote appena ordinato, che, nella tradizione buddista, simboleggia il cielo e significa dunque purezza, buona volontà, buon auspicio e compassione.
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