sabato 18 aprile 2015
COMMENTA E CONDIVIDI

Preghiera e fede, accoglienza, coinvolgimento, organizzazione sobria ed essenziale delle risorse: le parole chiave su cui si fonda l’Ostensione 2015 della Sindone. Si alza il sipario sui 67 giorni di esposizione del Sacro Lino con la Messa solenne alle 11 di domenica 19 aprile nel Duomo presieduta dall’arcivescovo Cesare Nosiglia e concelebrata dai vescovi del Piemonte trasmessa in diretta su Raiuno. Già un milione di pellegrini, l’11% stranieri, hanno prenotato la visita al Telo. Giovani e adulti, famiglie e gruppi parrocchiali pronti a percorrere, fino al 24 giugno, gli 850 metri del percorso che dai Giardini Reali Alti, passando per la Manica Nuova di Palazzo Reale, li porteranno a raggiungere la Cattedrale e a sostare di fronte alla Sindone. Un’esperienza anzitutto di fede e preghiera favorita anche dall’organizzazione stessa di ogni giornata di ostensione: il percorso di visita (gratuito ma con prenotazione obbligatoria tramite il sito www.sindone.org o il numero telefonico 011.5295550 oppure presso il Centro prenotazioni di via Palazzo di Città) è aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, ma alle 7 il Duomo è già aperto per la celebrazione della Messa e tutti i giorni la navata centrale della Cattedrale resta accessibile senza prenotazione per poter ancora fermarsi in preghiera a contemplare da lontano il Telo. Come nelle passate ostensioni i pellegrini avranno anche l’opportunità di concludere il pellegrinaggio con l’adorazione eucaristica nella vicina chiesa della Trinità e di confessarsi (con disponibilità di sacerdoti che parlano più lingue) in due penitenzierie, una presso la chiesa dello Spirito Santo, l’altra in una tensostruttura allestita di fronte al Duomo, quest’ultima con confessionali attrezzati per l’accesso a disabili e malati che sono attesi numerosi per questa ostensione particolarmente rivolta a loro: oltre ad avere un pomeriggio dedicato – il mercoledì – la loro partecipazione è infatti favorita dall’allestimento di due «accueil», accoglienze sul modello di Lourdes, per il pernottamento (prenotazioni sul sito sindone sezione malati e disabili) con l’assistenza medica garantita e a costo minimo. Indispensabile per l’Ostensione è il ruolo dei 4.500 volontari che la Chiesa torinese ha già ringraziato più volte. Contribuiranno anche loro a quella cultura dell’accoglienza che l’evento intende rappresentare garantendo comunque sempre quelle misure di sicurezza strettamente coordinate con le disposizioni della Prefettura e che riguardano l’interro territorio nazionale. «Si vuole che l’ostensione – ribadisce Maurizio Baradello, direttore generale del Comitato organizzatore – pur svolgendosi nel massimo di sicurezza possibile, possa diventare quel pellegrinaggio di pace che deve essere: un pellegrinaggio che manifesta anche la precisa volontà di dire “no” a ogni forma di violenza, a ogni giustificazione della violenza».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: