venerdì 22 aprile 2016
Alla comunità di Roma gli «auguri» per la festa. Nell’omelia a Santa Marta il richiamo a «fare memoria» dei doni di Dio nella nostra vita ma anche degli errori commessi
Carrón a Cl: Francesco ci chiede di continuare nel cammino
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«Non dimentichiamoci di pregare ogni giorno per papa Francesco, vero dono di Dio alla sua Chiesa per questi tempi di cambiamenti epocali». È l’invito che don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, rivolge agli «amici di Cl» nella lettura in cui racconta l’udienza privata avuta con il Papa lo scorso 14 aprile. «È stata innanzitutto l’occasione per esprimergli tutta la mia e nostra gratitudine per l’instancabile insistenza con cui ci testimonia la sollecitudine piena di misericordia sull’uomo e sul mondo che nasce dalla fede in Cristo – scrive don Carrón –. Gli ho manifestato con lieta convinzione che noi tutti, io per primo, desideriamo imparare sempre di più questo suo modo di guardare all’uomo e alla realtà; gli ho fatto sapere che non mi stanco di proporlo a voi, miei amici, ogni volta che ci incontriamo». Il presidente della Fraternità racconta che durante il viaggio di andata a Roma «ero tutto preso dalla commozione per la lettera della Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, nella quale il Santo Padre ci ha offerto ancora una volta una documentazione preziosa del suo sguardo sulle fatiche e sulle ferite nostre e dei fratelli uomini, in questo caso delle famiglie, alla luce del lieto amore che ci ha raggiunti in Cristo». E, come rivela ancora don Carrón nella sua lettera, durante l’udienza privata «ho detto a papa Francesco che questo abbraccio tenero e appassionato alla vita di ogni singola persona, raggiunta nella concretezza della sua situazione esistenziale, è particolarmente visibile, oltre che nei suoi gesti ben noti a tutti, anche nella Esortazione Amoris laetitia; l’ho quindi informato di avere invitato i responsabili del movimento a immergersi nella lettura del documento per immedesimarsi il più possibile in questo sguardo, affinché esso diventi sempre più nostro nel rapporto con gli amici e con chiunque incontriamo. Approfitto dell’occasione di questa lettera per estendere l’invito a tutti voi. Troveremo, poi, il modo di aiutarci a addentrarci insieme nella sua ricchezza».  Ma l’incontro con Francesco è stato anche l’occasione per «esporgli il punto in cui ci troviamo sul cammino condiviso dell’esperienza del movimento nel mondo, la sua direzione e le sue fatiche; mi ha fatto piacere avere trovato il Papa molto bene informato sul percorso che abbiamo intrapreso negli ultimi anni. Potete immaginare quanto io - consapevole della responsabilità ultima della guida comunionale di tutti voi che mi è affidata - mi sia sentito confortato dall’incoraggiamento del Papa a proseguire senza esitazione sulla strada di approfondimento del carisma che abbiamo ricevuto da don Giussani». Un invito che «mi ha fatto percepire la profonda consonanza tra papa Francesco e don Giussani», di cui don Carrón, nella lettera cita alcune frasi del fondatore di Cl. «L’avvenimento di Cristo è la vera sorgente dell’atteggiamento critico – scriveva Giussani –, in quanto esso non significa trovare i limiti delle cose, ma sorprenderne il valore. (...) È l’avvenimento di Cristo ciò che crea la cultura nuova e dà origine alla vera critica». 
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