sabato 7 settembre 2013
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"Siamo ammaestrati da altre stagioni di conflitti dove sono risuonate sinistre e feroci le armi, con le loro promesse di pace e con la loro realtà di morte. La guerra è una tragica illusione". Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, nell'omelia pronunciata questa sera nella Cattedrale San Lorenzo in occasione della veglia per la pace in Siria. "Siamo consapevoli - ha aggiunto il porporato - della complessità delle situazioni, nelle quali si intrecciano fattori e interessi molteplici dentro e fuori le aree direttamente coinvolte". Ma - ha proseguito - siamo altresì angosciati per le sofferenze e le atrocità che colpiscono soprattutto i più deboli e poveri. Forti di questi sentimenti e con umile fede eleviamo grave lo sguardo verso l'alto, verso Colui che, solo, è verità e amore".
Il presidente della Cei ha quindi ricordato un passaggio del libro della Sapienza che recita: 'i ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessionì e ha aggiunto: "sentiamo che queste parole penetrano come una lama le nostre anime" e "ci ispirano - ha affermato - a sentimenti di umiltà e fiducia" perchè "crediamo che Dio non abbandona mai la tenda degli uomini".​​In relazione alla crisi siriana, i fedeli chiedano "con ardimento che non si seguano i passi mortali delle armi che lasciano sofferenze, lacerazioni, rancori" quanto piuttosto "i passi lenti e difficili del dialogo, della persuasione, del negoziato, della pace". "La Vergine Maria - ha aggiunto - conduca il cuore di coloro che hanno responsabilità e che segneranno la storia sulle vie della saggezza e - ha concluso - sostenga quanti sono coinvolti, specialmente i piccoli, con la sua maternità"
.​​"Siamo dentro un grande abbraccio, e da ogni parte della terra si alza verso il cielo un unico anelito e una sola invocazione" per la pace in Siria. "In comunione con il Santo Padre Francesco - ha aggiunto il porporato - viviamo questa veglia di digiuno e di preghiera per impetrare da Dio il desiderato dono della pace nel mondo e in modo particolare in Siria e in tutta quella regione". ​
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