lunedì 2 giugno 2014
​Dagli Stati Uniti gli avevano inviato lettere tramite il gesuita padre Michael Kennedy, direttore esecutivo del Jesuit Restorative Justice Initiative. Francesco è rimasto «commosso profondamente» e ha risposto
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Cinquecento ragazzi detenuti in alcune carceri degli Stati Uniti e condannati all'ergastolo senza possibilità della condizionale, hanno scritto al Papa, e Francesco ha risposto loro, dicendo tra l'altro di essere stato "commosso profondamente" dai racconti dei giovani detenuti, assicurando la sua preghiera, e chiedendo a sua volta loro che preghino per lui. La vicenda è riferita dal periodico dei gesuiti statunitensi America Magazine. L'insieme delle 500 lettere è stato raccolto da padre Michael Kennedy, direttore esecutivo del Jesuit Restorative Justice Initiative. "Ho letto - ha risposto il Pontefice - le lettere che lei mi ha fatto recapitare gentilmente da ogni angolo degli Stati Uniti d'America, da parte di centinaia di ragazzi condannati in così giovane età all'ergastolo senza condizionale. Le loro storie e la loro richiesta che questa forma di sentenza venga rivista alla luce della giustizia e della possibilità di una riforma e riabilitazione mi hanno commosso profondamente". Papa Francesco ha subito fatto sapere di aver ricevuto le lettere e ha stabilito che ogni detenuto che ha scritto una lettera riceverà una copia della sua risposta a padre Kennedy. L'esistenza degli ergastolani minorenni è nota alle associazioni dei diritti umani come Amnesty international, secondo cui l'America è l'unico paese al mondo che infligge questa pena per reati diversi dall'omicidio. Grazie a loro inoltre negli ultimi anni alcuni stati come la California hanno vietato l'ergastolo per i minori.
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